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Il mio cane sembra sempre capire le mie emozioni. Come fa?

Si dice che i cani sono empatici. Sicuramente sono avvantaggiati nell’esserlo, perché possiedono un senso in più di noi: il paraolfatto.
Di questo senso è responsabile un organo situato all’interno della cavità nasale, detto vomeronasale, o di Jacobson.
Nel cane il sensore di quest’organo si trova sul palato superiore, proprio dietro i picozzi (la coppia centrale di incisivi) ed ha la forma di una piccola pallina. Potete verificarlo anche voi se il vostro cane vi lascia mettere le vostre mani nella sua bocca.
Il paraolfatto non ha nulla a che vedere con l’olfatto, gli odori e l’annusare: gli stimoli che recepisce passano infatti per un canale separato da quello olfattivo nel tragitto per raggiungere l’area del cervello preposta ad analizzarli e discriminarli.
Negli esseri umani quest’organo si atrofizza durante la fase fetale, in quasi tutti gli altri animali non umani, invece, funziona molto efficacemente.
A cosa serve il paraolfatto? A catturare i feromoni e gli ormoni che tutti gli animali, attraverso l’alito, le urine, le feci, il sudore e altre ghiandole del corpo, rilasciano nell’aria attorno a sé.
Ormoni e feromoni sono sostanze molto volatili e, semplificando un po’, senza entrare in complesse descrizioni scientifiche, sono coinvolti in vari processi chimici dell’organismo, tra cui la neurotrasmissione delle emozioni. Tutti le emettiamo, cani e umani compresi.
Quando un individuo è stressato, emette cortisolo; se è sereno, serotonina, se è arrabbiato acetilcolina o norepinefrina; se ha voglia di divertirsi dopamina. E così via, ad ogni emozione corrisponde l’emissione di particolari sostanze.
Tutti siamo avvolti costantemente da una nuvola di sostanze che segnalano il variare del nostro stato emotivo. Solo che noi non possiamo percepirle, il cane invece sì, e molto bene.
Quando si incontrano, la prima cosa che fanno due cani è annusarsi a vicenda. Il mix di odori e feromoni rilasciati dall’altro permette a un cane di ottenere molte informazioni su di lui: chi è, dove vive, che persone, cani e posti frequenta, quanto tempo fa li ha frequentati, quanti anni ha, di che sesso è, se è sano o ammalato, cosa mangia, se è disponibile sessualmente, e infine ma non meno importante, di che umore è.
L’umore influenzerà tutto quello che succederà subito dopo fra loro.
Odori e feromoni di un individuo sono come un biglietto da visita per il cane, di più, un curriculum vitae!
Pensare di poter mentire a un cane su dove siamo stati, cosa abbiamo toccato o mangiato, chi abbiamo visto o di nascondergli come ci sentiamo davvero, è una battaglia persa in partenza.
Con un olfatto 100.000 volte superiore al nostro nel percepire e discriminare gli odori e un senso come il paraolfatto, in grado di percepire il minimo variare dello stato ormonale, il cane è come un superdetective.
E poiché il nostro cane ci sta accanto tutto il tempo, non può fare a meno di percepire la nuvola delle nostre emozioni che ci circonda, finendo per allinearsi sulla loro “lunghezza d’onda”.
Perciò, se ci sembra che il nostro cane capisca come ci sentiamo, non è una nostra impressione, è davvero così.  Se noi siamo ansiosi, tristi, allegri, arrabbiati, sereni o sicuri, anche il cane che ci sta vicino lo diventerà.

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