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Aiuto, il mio cane tira al guinzaglio!

Uno dei motivi per cui il cane tira al guinzaglio è che attraverso il paraolfatto percepisce il nostro stato d’animo.
I “cinema” che ci facciamo in passeggiata, la nostra ansia che Fido possa scappare, la nostra insicurezza nel gestirlo, in presenza di altri cani o nelle varie situazioni, attraverso l’organo di Jacobson, passano immediatamente al cane.
E cosa fa chiunque (mica solo i cani) quando si trova accanto una persona ansiosa, preoccupata, agitata interiormente, in continua allerta, che vede tutto negativo? Cerca di starle lontano.
Ecco perché il cane tira al guinzaglio: per allontanarsi da tutto questo. E appena può, fugge da una simile nuvola costante di negatività.
Poi non dite: “cane ingrato, mi è scappato”. Non è ingrato, è stressato.
In più, quando viviamo queste ansie, tendiamo ad accorciare il guinzaglio arrotolandolo intorno alla mano, a strattonare il cane, a tirarlo verso di noi, ottenendo tre pessimi risultati:

  1. Strattonandolo lo mettiamo in allerta, comunicandogli che non solo noi, ma tutto il mondo e gli esseri che lo popolano sono terribili minacce e problemi. Facendolo diventare aggressivo e pauroso.
  2. Facciamo tirare il cane ancor di più, perché tirandolo verso di noi lo sbilanciamo. Pensateci: se qualcuno mentre camminate vi tirasse per la giacca, il vostro corpo reagirebbe con una forza uguale e contraria per ripristinare il suo equilibrio, spostandosi nella direzione opposta. Proprio un concetto della fisica, non della psicologia.
  3. Per le leggi del comportamento, un cane che si abitua a tirare tirerà sempre di più. E le vostre passeggiate con il cane si trasformeranno in un incubo. Non solo, distruggerete quella poca relazione che avete con lui.

Qualche consiglio per far finire questo loop da cui non riuscite più ad uscire:

  1. Utilizzate un guinzaglio fisso da tre metri, senza anelli intermedi e portasacchettini delle feci che lo appesantiscono e lo fanno sbatacchiare, uno di quelli semplici con due moschettoni alle estremità, che potete così accorciare a un metro e mezzo (regolamentare in città). Vi permetterà di dare sempre agio al vostro cane in passeggiata.
  2. Gestite la sua lunghezza sempre con due mani, lasciandolo scorrere e allungandolo sui prati quando ha bisogno di annusare e negli incontri; accorciandolo invece quando vedete che il cane è in difficoltà.
  3. Per avere le due mani libere di gestire la lunghezza del guinzaglio, evitate di uscire in passeggiata con il cane con borse troppo ingombranti: uno zainetto è sempre la soluzione migliore.
  4. Non usate, per favore i guinzagli flexi: sembrano comodi ma lo sono solo per voi. La continua tensione, seppur minima, della molla mantiene il cane in costante stato di allerta, comunicandogli che da un momento all’altro potrebbe avvenire una catastrofe. Il flexi, soprattutto con i cani piccoli, è la principale causa dell’avversatività negli incontri con cani e persone in passeggiata. Questi guinzagli a molla, a lungo andare, provocano nei cani un carico di fastidio che accumulandosi nel tempo poi sfocia in comportamenti reattivi e aggressivi.
  5. Lasciategli sempre agio di muoversi quando cammina. E mantenete uno stato emotivo positivo e sicuro. Pian piano percepirà il perimetro del guinzaglio come una zona di sicurezza e smetterà di tirare per allontanarsi da voi.
  6. Se usate una pettorina, passate a quelle “alla romana”, o ad “H”. Le altre oltre a impedire la sua comunicazione non verbale con gli altri cani creando fraintendimenti, non lo lasciano libero nei movimenti. Non è contenendo il cane e mettendogli delle “palle ai piedi” che lo farete camminare al vostro piede…

Se non riuscite nemmeno così, state sbagliando qualcosa di cui non vi siete accorti. Rivolgetevi con fiducia a un bravo istruttore cinofilo.

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