I cani non hanno sviluppato un linguaggio parlato, ma questo non significa che la loro comunicazione non sia complessissima.
Fra i tanti canali e strumenti che usano per comunicare, ve n’è uno che passa spesso inosservato, o ignorato. Ed è invece uno dei più importanti del loro linguaggio di specie: lo spazio.
Usare lo spazio per comunicare significa utilizzare la distanza da qualcosa o qualcuno, per esprimere quello che si prova emotivamente o si intende fare. Spazio per allontanarsi da ciò che incute timore o avvicinarsi a ciò che attrae; spazio per allacciare una relazione o chiuderla. Spazio per dichiarare maggiore o minore confidenza.
Spesso noi, delle richieste di spazio del cane non ce ne accorgiamo, tutti presi dalla smania di perfezione e controllo, vorremmo che il cane ci camminasse eternamente al piede. Siamo incuranti delle emozioni che le situazioni in cui lo portiamo gli suscitano, forzandolo ad entrarci in contatto e relazione.
E allora, chi sta tirando al guinzaglio? Lui o Noi?
Vedi sbadigli di ansia, grattamenti di frustrazione, abbai di insofferenza, ringhi di aggressività indistinta verso cose, cani e persone, salti sul proprietario per chiedergli di andare via.
Altri di loro, invece, tristi e rassegnati al fatto che tanto quello che comunicano non è recepito, che la relazione con il loro umano è impossibile perché lui non ascolta mai, manifestano a testa bassa depressione e abulia. Visto che cane tranquillo che ho?
Quando poi sono liberi dal guinzaglio, questi cani vessati non tornano al richiamo volentieri, mettono fra loro e i proprietari più spazio possibile, non lo guardano mai. Non lo accreditano come affidabile. E questo poi lo chiamano poca educazione, problema comportamentale.
Per un cane, la possibilità di usare lo spazio è altrettanto vitale quanto per noi quella di usare le parole.
I cani usano lo spazio per comunicare perché spazio = sopravvivenza per loro. Per una ragione etologica molto semplice: sono predatori, non scimmie come noi. Hanno denti in grado di uccidere, e stare uno a ridosso dell’altro non è affatto una buona idea nella loro mente. Lasciamoli comunicare con lo spazio.
Quando il guinzaglio che usiamo è lungo e ben gestito, sono liberi di comunicare fra loro correttamente ed evitano fraintendimenti; quando li liberiamo, se hanno spazio possono comunicare a distanza, con le marcature, e dirsi cose senza litigare. Gli angusti recinti di sgambo sono i posti dove avvengono più risse fra cani. In un’area grande a loro dedicata, senza confini e recinzioni (ce ne sono anche a Milano nei grandi parchi) i cani non si azzuffano mai. Perché possono usare quello spazio per dirsi: non ho voglia di interagire con te. C’è così tanto spazio che diventa inutile competere anche per il più territoriale di loro. Alcuni cani hanno bisogno di molto spazio per comunicare, per altri pochi centimetri sono sufficienti. Usano lo spazio anche in maniera empatica nei confronti degli altri cani, gli dicono ecco, faccio un passo di lato perché vedo che sei timido, in difficoltà e non voglio pressarti. I cani quando comunicano con lo spazio si intendono, fa parte del loro linguaggio, dategli fiducia. Se non possono, iniziano i problemi.
Se imparassimo a leggerli, ad ascoltarli, potrebbero insegnarci a scendere dal nostro trono di cartapesta di esseri superiori e dominanti e farci scoprire che anche noi avremmo bisogno di prendere un po’ di spazio dal nostro ego per stare meglio.